
L’Etiopia: un paese disastrato. Oggi la racconto
L’Etiopia si localizza sul Corno d’Africa (è una penisola di formazione triangolare posta sul lato orientale del continente africano).
Ordinamento
L’Etiopia è una federazione suddivisa in Stati regionali etno-linguistici. Le regioni sono governate ciascuna da un consiglio regionale i cui membri sono eletti direttamente per rappresentare i distretti ( woreda ). Quindi è una Repubblica Federale Costituzionale Parlamentare. La sede del potere è alla Camera dei Rappresentanti dei Popoli: con il “Fronte democratico rivoluzionario del popolo etiope” che è il più influente con ben 500 seggi su 547 che governa dal rovesciamento della dittatura di Menghistu Hailé Mariam (nel 1991) e da quando è entrata in vigore l’attuale Costituzione dell’Etiopia nel 1995.
Libertà di espressione
La libertà di espressione in Etiopia è tal più che ristretta. Raramente sentiamo parlare di governi che sbloccano centinaia di siti Web in una volta sola. Questo è anche un evento importante dato il clima politico dell’Etiopia e le condizioni che hanno portato a livelli pervasivi di censura su Internet. Oltre alla censura di Internet, il governo etiope ha perseguito molti per le loro attività online e ha chiuso ripetutamente Internet .
Di recente il primo ministro etiope sotto il suo giuramento insieme alla Camera dei Rappresentanti del popolo ha votato un emendamento che sbloccasse 230 siti bloccati, tra questi c’erano siti di LGBT (acronimo di Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender), siti di oppositori politici, il social Instagram (ora sbloccato ma non si può utilizzare senza essersi connessi a una rete WI-FI e non con la connessione Mobile) e siti di informazione/notiziari.
Diritti delle donne in Etiopia
- Matrimoni precoci/forzati. L’età minima, in Etiopia per potersi sposare è 18 anni. A dispetto di questo, la pratica dei matrimoni precoci è ancora molto diffusa in Etiopia: nel 2011, il 63% delle donne etiopi, quindi due su tre circa, erano già sposate prima di compiere 18 anni.
- Mortalità materna. I matrimoni precoci e le conseguenti gravidanze precoci sono le principali cause dell’alto tasso di mortalità materna che si registra in questo Paese. Nel 2011, in Etiopia ci sono stati 676 decessi di donne ogni 100 mila nascite. Inoltre, si verifica che il 50% di tutte le morti femminili sia per cause direttamente o indirettamente legate al parto e/o alla gravidanza.
- Violenza domestica. La violenza contro le donne è molto diffusa e gli abusi (come percosse alla moglie e stupro coniugale) sono ampiamente accettati dalla società.
- Accesso alla terra. La legge etiope stabilisce che uomini e donne hanno lo stesso diritto di possedere terra e beni immobili.
- Accesso al credito. Anche in questo caso, la legge etiope stabilisce la sostanziale parità tra uomini e donne, ma la realtà è diversa: secondo quanto dichiarato dallo stesso governo etiope, le donne di questo Paese devono scontrarsi con ostacoli spesso insormontabili per richiedere un prestito o aprire un conto in una banca.
Un pò di Storia
Dopo le occupazioni straniere
Fino al 1974 l’Etiopia rimase un regno/impero ma nel 1974 salì al potere il colonnello Hayla M. Menghistu. Grazie all’aiuto di Aman Mikael Andom (si vedono in foto) e insieme ad ufficiali di basso grado dell’Esercito etiope e della polizia, imposero un regime militare di carattere ☭ socialista ☭ con un colpo di stato istituito nel giugno del 1974. Resero illegale la monarchia e adottarono il marxismo-leninismo come unica ideologia politica. Come tutti gli stati di stampo comunista si è puntato sulla abolizione del feudalesimo, l’aumento dell’alfabetizzazione, la campagna di nazionalizzazioni e una riforma terriera radicale. Hayla lanciò nel 1977 un’operazione di ‘pulizia’ chiamatosi Qey Shibit per sopprimere oppositori, con decine di morti e condannati alla prigione.
Negli anni 80’ la nazione fu colpita da problemi enormi come la siccità, crisi economiche, carestie, aiuti dall’estero, corruzione e la guerra d’indipendenza dell’Eritrea e la guerra civile etiope tra il Derg e milizie etniche foraggiate dagli Stati Uniti d’America. Il Derg viene considerato come il principale responsabile per le morti di oltre un milione di etiopi.Finì fino al 1991 a causa della guerra civile in Etiopia .
L’attuale Etiopia
Nel 1991 divenne capo del governo nel Meles Zenawi fino al 2012 ex-membro del ERPDF . Servì l’Etiopia fino al 1995 come capo del governo nel governo transitorio di Etiopia poi fino al 2012 come Primo ministro della Repubblica Democratica Federale d’Etiopia.
Nel ‘93 l’Eritrea, già federata all’Etiopia dal 1952, ha proclamato l’indipendenza dopo una lunga guerra di liberazione. Il conflitto con l’Eritrea, riesploso nel 1998, si è concluso nel 2000 senza variazioni di confine. L’Etiopia riceve pressioni continue da gruppi di ribelli del Fronte di liberazione Oromo e dell’Esercito di liberazione nazionale dell’Ogaden che razziano villaggi.
Economia
Settore primario
La terra appartiene allo Stato che la cede in affitto; viene favorito lo sviluppo delle colture commerciali. Nelle regioni meno elevate, a clima caldo e umido (quollá), si coltivano mais e cotone. Negli altopiani fra i 1800 e i 2400 m (voiná degá), che sono le zone più salubri e popolate, si coltivano cereali (orzo, sorgo e teff) e sesamo per uso alimentare interno e caffè per l’esportazione, diffuso soprattutto nelle zone di Harar, Caffa, Sidamo, Gimma, Uolleggà. Rilevante la coltivazione della canna da zucchero e del qat (è una pianta sviluppatosi in Etiopia e Yemen soprattutto, viene chiamata “La droga da masticare”), che viene anche esportato. Più in alto, nella degá, prevalgono i pascoli.
Il patrimonio zootecnico è rilevante. Vasti possedimenti sono stati presi in affitto da società agricole straniere per esempio il principale importatore è Illy Caffè seguito da altri importatori e Consorzi italiani. Nel 4 maggio 2015 a Milano con la Fondazione Ernesto Illy e l’Organizzazione per lo sviluppo industriale delle Nazioni Unite è stato firmato un memorandum d’intesa finalizzato a sviluppare il partenariato pubblico-privato per contribuire ad introdurre nuove tecnologie in grado di migliorare la qualità e la capacità produttiva dei piccoli coltivatori di caffè etiopi e ad aumentare il loro reddito. (LINK MEMORANDUM)
Settore SECONDARIO
Le risorse minerarie sono in parte inesplorate e comunque poco sfruttate. Vi sono giacimenti di platino, di oro (miniera di Lega Dembi, nell’Etiopia meridionale), di niobio e tantalio e opali.
Nei pressi di Jīma si estrae carbone. La maggior parte delle industrie si concentra intorno alla capitale. Tra gli impianti in funzione si segnalano acciaierie, cementifici stabilimenti tessili, zuccherifici, birrifici (Harar), fabbriche di sigarette (Addis Abeba). Notevole il potenziale idroelettrico: la centrale maggiore è sul fiume Omo (da 1,9 GW), ma è in costruzione un impianto sul Nilo Azzurro (da 6,5 GW), contestato da altri paesi del bacino del Nilo.
Settore TERZIARIO
Rimasto senza sbocchi al mare, il paese dipende dai porti di Gibuti (collegato con la capitale da una ferrovia) e di Berbera (Somalia). La strada tra Metema e Gedaref (Sudan) facilita il collegamento con i porti sul Mar Rosso. Sono in corso notevoli investimenti per migliorare la rete dei trasporti. Livello di Istruzione e di Sanità uno tra i peggiori al mondo come possono dimostrare i dati sopra riportati.
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