Il principe di Macchiavelli che parla all’odierno

Il principe di Macchiavelli non è solo una semplice lettera o trattato ma è una vera e propria filosofia. La lettura non è diretta solo alla politica ma a tutti coloro che desiderano migliorare l’ingranaggio dello stato cioè i cittadini. L’opera è vicinissima a un libro che tratta di spiritualità oppure ideologico perché pone al centro di tutti i capitoli: l’azione. Come scrive Antonio Gramsci in retro copertina della mia edizione: “Lo stile di Macchiavelli non è quello di un trattista sistematico: è stile di uomo d’azione, di chi vuole spingere all’azione, è stile da ‘manifesto’ di partito”.

Il contesto

L’opera viene scritta in un momento di profonda crisi dell’autore. Proprio in quei anni la famiglia de Medici era stata soverchiata da Pietro Paolo Boscoli e Agostino Capponi.

Niccolò, si ritrovò dopo poco tempo in carcere e sottoposto continui interrogatori che lo devastarono sia dentro che fuori.

L’obiettivo del Principe era proprio di liberare l’autore in quello stato di miseria esortando Lorenzo de’ Medici a introdurlo nella segreteria.

Analisi del Principe

Grazie a quest’opera ho appreso nuovi meccanismi che caratterizzano la vita politica. Oltre a ciò, ho anche capito quanto l’autore sia attuale perché molti passaggi durante la lettura sembra che raccontino il presente.

L’argomento dell’opera, come ho già accennato prima, si focalizza sull’indagine e analisi dell’uomo politico, e come potrebbe migliorare. Il testo può aiutarci a svolgere una vita migliore perché tratta un argomento che dovrebbe appassionare ai più cioè la politica. Quella cosa che non dovrebbe essere odiata ma amata; da non confondere con l’ossessione o con la passione.

Il libro è strutturato in cinque parti con un totale di 25 capitoli. I primi capitoli si focalizzano sulla classificazione dei diversi principati. Invece, nei capitoli successivi l’autore impone delle regole per migliorare la personalità del principe. Infine, gli ultimi capitoli si focalizzano su suggerimenti di tipo strategico.

Massime

Ne citerò alcune:

  • Solo i principi ecclesiastici possono permettersi di possedere degli stati senza difenderli o di avere dei sudditi senza governarli.
  • Nulla è così incerto e instabile quanto la fama di una potenza che non poggi sulla propria forza
  • Il Principe […] può tenersi in allenamento sia con le azioni e sia con la mente.
  • I principi che temono il proprio popolo più degli stranieri devono costruire fortezze […] in ogni caso la migliore fortezza è il favore popolare
  • Chi non ti è amico cercherà sempre la tua neutralità, mentre chi ti è amico ti chiederà di schierarti.

L’opera la consiglio a tutti, anche per quelle persone che non si interessano di politica. L’opera riserva innumerevoli spunti di riflessione anche per la vita quotidiana se letto e meditato con attenzione.

Francesco Affinito
Il mio nome è Francesco Affinito. Ho trovato le mie passioni, a mio avviso, molto tardi. Ho fondato questo sito perché avevo il desiderio di creare qualcosa per la comunità e di confrontarmi con essa.

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