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Dialoghi è un libro illustrato. Contiene trentacinque pensieri. Ogni pensiero è stato affiancato con una immagine che lo rappresenta. Qui di seguito riporto l’introduzione del libro.

Introduzione integrale

Il libro non l’ho concluso ieri, ma ben tre anni fa con una donna. Il suo nome è Barbara Sassi. È la nostra seconda mamma per me e per mio fratello. Grazie a lei, questo libro ha iniziato ad avere un senso. Sempre grazie alla sua mano, ho trovato nella scrittura una forza terapeutica. Scrivere è comunicare con tutti.

Scrivere, è un’azione molto importante perché ci fa espellere il dolore, quello che nell’adolescenza si accumula ogni giorno. Solo grazie al sorriso di Barbara ho cambiato le mie abitudini e il mio modo di vedere le cose. Quando io e lei parliamo, anche se la differenza d’età era larga, ci sentiamo compresi. Barbara è stata la migliore baby sitter della mia vita. Non ci ha nascosto l’orrore che c’è là fuori, anzi l’opposto.
Avere una baby sitter, serve. Se sono bravi, diventano dei secondi genitori. Se sono pessimi, restano solo degli operai che fanno il loro lavoro.

“Dialoghi” è la mia prima raccolta. Questo piccolo libro è la rappresentazione di quello che ho fatto durante la mia adolescenza. Scrivere e fotografare. A sinistra troverete un pensiero invece a destra una mia fotografia. Ogni pensiero che abbiamo scritto, è puro. Pensato, detto e scritto per quell’occasione.

Qui non troverete poesie e nè un testo argomentativo, ma molti pensieri che io e Barbara abbiamo costruito assieme durante i discorsi a pranzo.

Nelle famiglie moderne, si lascia il televisore acceso quando si mangia oppure il cellulare dimenticandosi però che a tavola ci sono persone care ed interessanti. Perché escludere l’altra persona guardando uno schermo? Ecco cosa manca in molte famiglie: il dialogo.

Le famiglie hanno bisogno di un ramo in cui aggrapparsi per non affogare nel mutismo.