
Il bacio più famoso del mondo di Robert Doisneau
In questi giorni, ho avuto la possibilità di visitare una mostra dedicata al fotografo Robert Doisneau. La mostra si teneva presso un palazzo monumentale del centro di Rovigo: nel Palazzo Roverella. La struttura era con i mattoni a vista che stonavano con gli edifici di tutta Rovigo, però al suo interno si nascondeva un patrimonio.
Parigi
Robert Doisneau visse sempre in Francia. La passione per la fotografia la coltivò a Chantilly quando era uno studente di litografia. Subito dopo gli studi lavorò per alcune case automobilistiche francesi come fotografo industriale e successivamente lavorò per varie riviste.
Quando nel ’49 lavorava per Vaugue pubblicò la sua prima e più iconica raccolta fotografica La Banlieu de Paris.
Patrimonio
Doisneau morì nel ’94 a Parigi. Il suo patrimonio artistico è immenso: 450.000 negativi custoditi nell’atelier di Montrouge valorizzato dalle sue due figlie.
Secondo Doisneau tutte le sue fotografie non sarebbero potute nascere senza l’esperienza di cinque anni fatta al servizio della Renault, esperienza che gli ha permesso di migliorare la tecnica fotografica e di scoprire la realtà della condizione operaia.
Scuola
Un’opera che va menzionata di Robert Doisneau è L’information scolaire,, uno scatto del 1956. Per lo stesso Doisneau la foto è molto significativa perchè rappresenta a pieno la propria filosofia sulla scuola. Tutto quel tempo utilizzato per le commissioni lavorative e non, hanno tolto molto tempo all’artista. Egli considerava ben spesi i momenti in cui girava per Parigi. Le strade e le periferie della capitale francese lo hanno istruito molto di più della scuola, dice l’artista. Durante un’intervista ad una radio belga ha affermato che la sua educazione gli ha inculcato la fede nelle virtù del lavoro che considera sbagliatissima. La scuola è definita come un luogo unitile per la formazione dei ragazzi. La scuola, però, dà la possibilità a tutti di accedere liberamente al sapere, poi stà allo studente di continuare. La fotografia di oggi è molto più complessa di qualche anno fà, ha bisogno di molta riflessione e studio, e una buona dose di cultura artistica e non solo.
Stile e Speranza
Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere
– Robert Doisneau
L’umorismo che l’autore esprime nelle sue opere ha il compito di alleggerire l’aspra verità delle banlieue parigine ma non di nasconderla. Infatti l’autore Gabriel Bauretdel del libro “Robert Doisneau – SilvanaEditore (2021)” dice che troppo spesso Doisneau viene classificato come fotografo legato al registro umoristico. In realtà, racconta anche la dura quotidianità, mostra la miseria nella quale vivono e lavorano alcuni suoi contemporanei, l’inquietudine, la malinconia che li abita.
Il rapporto fra il fotografo e il soggetto è “dettato dalla timidezza”. Robert non apprezzava fotografare le persone all’altezza degli occhi, ma con una visuale raso terra. Questo permettava al fotografo di non importunare i suoi soggetti.
Rovigo
Doisneau stesso si definisce “pescatore di momenti” perlopiù divertenti in contesti caotici, quotidiani, di degrado, di guerra e molto altro. La sua forza sta proprio qui, nel cercare di catturare in qualsiasi contesto momenti di gioia incontrollata.
articolo_numero_ventitre