Ahmet Altan da 1589 giorni in cella.

Ahmet Altan è un giornalista turco. È stato direttore e fondatore del quotidiano Taraf (“Lato” in Turco).

Taraf

Ahmet è stato processato e arrestato innumerevoli volte dal governo turco per il contenuto politico dei suoi articoli. Affrontava i più grandi tabù in Turchia come il genocidio degli armeni e la discriminazione contro i curdi.

Colpo di stato

Nessun sotterfugio, nessuna frase sibillina, tutto manifesto: idee, fatti, teorie, alle quali si poteva rispondere con altre idee, altri fatti, altre teorie. Invece no, per fermare le tue parole ti hanno chiuso in cella, che però blocca il corpo, non ha potere sulle parole.

Roberto Saviano. Lettera introduttiva al libro (Cristofori, A., Altan, A. (2018). Non rivedrò più il mondo. Italia: Solferino.)

Nel 2016 viene arrestato lui e suo fratello Hamet dalle autorità turche. Vengono imprigionati sempre nello stesso anno con questa colpa: di aver tentato di rovesciare l’ordine costituzionale e di avere legami con l’organizzazione gulenista Fetö, che Ankara ritiene responsabile del fallito golpe del luglio 2016. Il loro speudo-processo si è concluso con una condanna a 16 anni per Altan.

Lettera Aperta

Dopo l’arresto dei due fratelli, molti artisti e premi nobel si sono schierati dalla parte dei due neo-carcerati. Hanno firmato una lettera aperta in supporto a tutti giornalisti e scrittori imprigionati dalle autorità turche dopo il colpo di stato.

Lettera a Erdogan

Ishiguro, Stiglitz, Alexievich tra i premi Nobel esortando il presidente turco a ripristinare lo stato di diritto e “rivendicare l’appartenenza al mondo libero”. Quest’altra lettera, invece, è stata firmata da 51 premi nobel.

In prigione

In prigione, scrive il libro Non rivedrò più il mondo. Non rivedrò più il mondo è il messaggio che Altan lancia dalla sua cella: è un testo breve, che contiene molti universi. È uno scioccante diario di prigionia, dall’irruzione della polizia in casa di Ahmet e del fratello Mehmet fino alla notizia della condanna a vita in regime duro.

Francesco Affinito
Il mio nome è Francesco Affinito. Ho trovato le mie passioni, a mio avviso, molto tardi. Ho fondato questo sito perché avevo il desiderio di creare qualcosa per la comunità e di confrontarmi con essa.

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