
Unai Simon: un portiere scandaloso
Volevo proporre una mia riflessione su di un piccolo particolare della partita di ieri, Italia-Spagna.
La partita di ieri sera è stata faticosa per tutti i giocatori scesi in campo, soprattutto per gli Azzurri; per la prima volta, la squadra avversaria ha giocato meglio, anche in virtù del fatto che abbia contrastato, con intelligenza, i punti forti della nazionale italica. L’emblema di ciò è stato l’annullamento del centrocampo; se ci si pensa bene, il tanto possesso spagnolo è stato garantito da un pressing alto e costante, in primis su Jorginho, annientato per 120 minuti.
Il titolo, tuttavia, riporta il nome del secondo portiere della Spagna, tale Unai Simon, il quale ha dovuto sostituire De Gea fin da subito. Così come contro la Croazia, anche ieri non ha giocato come un estremo difensore dovrebbe, soprattutto se in una semifinale, con qualche uscita di troppo ed una gestione della palla non eccellente ed efficiente. Ai calci di rigori, poi, si è visto quanto non sia adatto a ricoprire il ruolo, dato che ha usato la stessa tecnica della partita precedente, quella contro la Svizzera.
Si potrebbe benissimo contrastare questa affermazione, dato che ha parato il primo rigore, ma il tiro dagli 11 metri di Locatelli è stato solo l’eccezione che conferma la regola. A questo punto, devo spiegare la tattica: Unai parte muovendosi da destra a sinistra, con la stessa frenesia che il sottoscritto ha quando deve espellere rifiuti dal suo corpo in un ristorante e non sa dove sia il bagno. Successivamente, si butta a destra. Solo con Bernardeschi si è lanciato a sinistra, ma per i restanti nove tentativi (contando i rigori contro la Svizzera) ha usato questa tecnica.
Riassumendo, Simon è come quella persona che, nei giochi di combattimento come Super Smash Bros, sceglie sempre lo stesso personaggio e fa le stesse mosse, ossia sempre il sottoscritto.