Tutti possono parlare di filosofia?

Se dobbiamo parlare di filosofia, proviamo, in questo caso, a domandarci perché bisogna parlare e approfondirla.

Nella vita da studenti abbiamo studiato un’infinità di materie che partono dalla musica fino ad arrivare alla matematica. La materia però è diversa, abbraccia tutto e attrae molto e molti. Infatti, nelle prossime righe modelleremo – in compagnia del professore Enrico Berti (purtroppo non più tra noi) e del suo libro Invito alla filosofia – la nostra domanda iniziale.

Ma prima dobbiamo darci una serie di definizioni utili per una comprensione ottimale dell’articolo. In primo luogo c’è un mito da sfatare sul termine “filosofia”: è un ramo della conoscenza umana che a primo acchito sembra solo detenere aforismi e opinioni su temi di popoli riformulate poi dai loro maggiori intellettuali, ma non è così in realtà. Ma è molto di più, si potrebbe azzardare a definirla un vero e proprio stile di vita, come afferma Enrico Berti[1]. Quante volte avete sentito la frase:

“Sei una persona che prende le cose con filosofia!”.

Cosa vuol dire secondo l’autore? Lo stato d’animo può essere riconducibile ad un stato di distacco con il mondo, cioè vedere le cose in modo oggettivo. Pensate quanto possa essere interessante vedere il mondo senza un sentimento soggettivo!

Infatti, ci si può lavorare tramite l’esercizio che deriva dal greco askesis cioè sacrificio. In che cosa consiste l’esercizio?
Il termine filosofia deriva dal greco, amare per la sapienza[2]. Il filosofo cioè il philo-sophos (l’amante del sapere) è colui che riesce a raggiungere la sapienza e a farci l’amore; un obiettivo più che nobile.
Per diventare un vero amante o anche un semplice corteggiatore della filosofia, il primo passo è applicare alla lettera la teoria del dubbio. In cosa consiste? È riassumibile in due semplici parole: critica e scetticismo. Prima di studiare la storia della filosofia oppure anche durante, bisogna dedicare quasi tutto lo spazio al domandarci. La filosofia quindi è una presa di coscienza. Quante volte artisti e scrittori hanno voluto sottolineare l’importanza di vedere tutto in modo oggettivo e con meraviglia (in senso greco del termine)[3], come Giovanni Pascoli e la sua teoria del fanciullino. Quindi quando si fa filosofia bisogna estraniarsi dai preconcetti, schieramenti politici e dalle vicende personali. Capisco che possa essere difficile, infatti la filosofia non può essere per tutti facile. La difficoltà iniziale però non deve spaventarvi.
Dopo aver definito importanti definizioni, passiamo a un altro punto importante.

Filosofia come strumento

Abbiamo detto che la filosofia è importante, come direbbe Sonny in Bronx[6], per “essere presenti”, per poi porsi delle domande che corrispondano con il proprio percorso che uno vuole intraprendere con la filosofia. Quindi essere presenti e critici è già un primo passo.
Invece se vogliamo e desideriamo un risvolto pratico allo studio della materia bisogna ricordare due parole chiave: principio di non contraddizione e logica. La filosofia come abbiamo già detto nelle prime righe dell’articolo è il piacere di domandare. Il principio di non contraddizione nasce da due domande: quello che dice la mia controparte è corretta? Ha un senso, e soprattutto, è coerente con ciò che dice?
Aristotele ha teorizzato il principio, e per rispondere alle domande è bene utilizzare la via della confutazione (elenktikos), cioè smentire la tesi altri. Ci induce quindi a dibattere. La filosofia vive di dialettica.
Quando vogliamo confutare una posizione di qualcuno sarebbe bene conoscere se è già stata confutata. Ecco il vero scopo dello studio della storia della filosofia.
I classici, in particolar modo i greci, ci insegnano l’importanza della logica. Capire proprio dal punto di vista tecnico il ragionamento che espone la nostra controparte.

Filosofia: ieri e oggi

Il professore Enrico Berti non si tira indietro, e cita due importanti opere il Proteptico di Aristotele e l’Ortensio di Cicerone a supporto dell’intero libro che abbiamo appena analizzato. Tutti in qualche modo, anche senza accorgercene, facciamo filosofia. Nel momento in cui ci rendiamo conto, quasi sempre ci domandiamo: che cosa serve la filosofia? A nulla, perché se servisse a qualcosa sarebbe schiava e non signora[7]. La filosofia ci fa capire le cause. Per esempio, se acquistiamo una casa perché desideriamo avere una stabilità, costruire una famiglia oppure perché influenzati da agenti esterni. Sembrerebbe detta così, un gioco. Infatti lo è, però può essere faticoso, leggero, mortale oppure sicuro.


  1. Enrico Berti, Invito alla filosofia: seconda edizione ampliata, Brescia, Scholé, 2022, pag. 51↩︎
  2. Wikipedia Italia. “Filosofia”. wikipedia.it, https://bit.ly/3E9HaQI↩︎
  3. Nell’antica grecia, filosofi come Platone e Aristotele intendo con il termine meraviglia stava a significare una presa di coscienza della nostra ignoranza nel momento in cui ci approcciamo a una persona di cultura, un dipinto ecc.↩︎
  4. Enrico Berti, Invito alla filosofia: seconda edizione ampliata, Brescia, Scholé, 2022, pag. 30↩︎
  5. Marcobelli giornalino di Portogruaro. Invito alla filosofia: incontro con il professore Enrico Berti. marcobelli.org, https://bit.ly/3E605vJ, 5 febbraio 2014↩︎
  6. Deltafox1979. “Bronx – E’ Meglio Essere Amati o Mettere Paura?” In questa famosa scena del film “Bronx”, il boss del quartiere (Sonny) al protagonista della pellicola (Calogero) cita un concetto caro al “Principe” di Macchiavelli: essere presente. YouTube, 27 maggio 2012. Video, 2:34. https://www.youtube.com/watch?v=6WVFh3Z3mIQ.↩︎
  7. Enrico Berti, Invito alla filosofia: seconda edizione ampliata, Brescia, Scholé, 2022, pag. 114↩︎
Francesco Affinito
Il mio nome è Francesco Affinito. Ho trovato le mie passioni, a mio avviso, molto tardi. Ho fondato questo sito perché avevo il desiderio di creare qualcosa per la comunità e di confrontarmi con essa.

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