La mia esperienza alla Tiph in Hebron

Prima esisteva la tiph. In queste ultime settimane le tensioni tra stato palestinese e la nazione d’Israele sono andate a diminuire. La causa è sempre la stessa: dalla striscia di Gaza sono stati lanciati verso le colonie ebraiche in risposta allo sfratto avvenuto, ormai un mese fa, in Palestina dall’esercito Israeliano aveva obbligato nella zona.
Questo è un breve sunto di quello che è accaduto a Gaza. Però di Hebron, la “Milano” della Palestina non se ne parla quasi mai. Siccome ho pernottato per una settimana nella città della tomba dei patriarchi, avrei il desiderio di raccontarvi la mia esperienza.

La mia esperienza

Nell’estate del 2017, io e la mia famiglia, siamo atterrati a TelAviv. In aeroporto ci viene a recuperare un operatore dall’ex-organizzazione Tiph. Ci carica in macchina e ci dirigiamo a Hebron  (nome inglesizzato) oppure meglio conosciuta come Al Khalil (nome arabo).

Non vi nego che il primo impatto è stato incantevole. Erano le 23, la prima cosa che notai alle porte della città fu la diversità dell’allestimento autostradale. La via principale a due corsie di Hebron era abbellita da strisce led colorate che ricordavano la bandiera dello Stato Palestinese.
Nel nostro immaginario da occidentali ci può sembrare strano addobbare le strade con luce colorate, ma non in Oriente. Infatti, in Iran in particolare a Teheran le strade multicolore sono molto diffuse, basti vedere delle immagini su internet.

Quindi, arriviamo a Al Khalil e ci dirigiamo al centro operativo della TIPH. La base offriva non solo dei posti letto ma anche una cucina e una sala svago. Gli alloggi erano di lusso per i miei standard. Vista sulle colline, c’era una televisione sintonizzata sui canali arabi e internazionali, un comodo divanetto, due letti col doppio materasso e un piccolo bagno.

La T.I.P.H

Nelle giornate successive abbiamo soggiornato più o meno sempre lì. Se devo esser sincero, mi definisco molto fortunato perché ho avuto la possibilità di vedere sia la parte est che quella ovest della metropoli. Da quasi trent’anni, Hebron è divisa in due parti.
Il 25 febbraio 1994, Baruch Goldstein, un colono e medico di riserva dell’IDF è entrato nella moschea di Ibrahimi e ha ucciso 29 fedeli e ferito altri 125.
Il 18 marzo 1994, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha emesso la risoluzione 904 in cui condanna fermamente il massacro di Hebron e chiede l’adozione di misure per garantire la sicurezza e la protezione dei civili palestinesi. Dopo i negoziati, i rappresentanti dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) e Israele hanno firmato un accordo chiedendo a Danimarca, Norvegia e Italia di fornire osservatori per una presenza internazionale temporanea nella città di Hebron.
Oggi la città è divisa in Hebron 2 (circa il 20% della città), sotto controllo

dell’esercito israeliano, e Hebron 1, affidata al controllo dell’Autorità Palestinese, in accordo con il cosiddetto Protocollo di Hebron. In accordo con il protocollo di Hebron sia i Palestinesi sia gli Israeliani hanno accettato una presenza internazionale, denominata T.I.P.H. (Temporary International Presence in Hebron), con compiti di osservazione, al fine di migliorare la situazione nella città. Alla formazione della TIPH concorrono gli stati della Norvegia, Italia, Danimarca, Svezia, Turchia e Svizzera.

La tomba dei Patriarchi

Il conflitto a Hebron gira tutto sulla tomba dei patriarchi. “La grotta delle tombe doppie” oppure in arabo: المغارة‎, al-maġārä, “La grotta” è un luogo sacro sia per l’ebraismo e sia per i musulmani. I fedeli ebraici compiono il loro pellegrinaggio perché è il secondo luogo sacro dell’ebraismo in quanto è considerata il sepolcro dei Patriarchi di Israele Abramo, Isacco e Giacobbe. Il 7 luglio 2017 l’Unesco ha dichiarato la tomba patrimonio dell’umanità.

Israele non rinnova il mandato

Nel gennaio del 2019 il presidente israeliano Netanyahu ha annunciato che non prolungherà la missione degli osservatori della Tiph, descrivendola

Forza che lavora contro Israele

Ovviamente l’Italia assieme alle altre nazioni, hanno lasciato la missione per non incorrere a problemi diplomatici con Israele.

Che cosa mi ha lasciato la Tiph?

Mi ha donato molto. Molte realtà ed informazioni preziose per la mia vita e per dare una opinione critica al conflitto arabo-palestinese.
Non dobbiamo prenderci in giro, si sa che i coloni israeliani hanno sempre commesso crimini e violenze contro i palestinesi. Quindi, soggettivamente sto dalla parte dell’Olp.

Cosa ne pensate di questo conflitto? Ne sapete di più a riguardo? Ho commesso errori grammaticali o di altro genere? Iscriviti al blog e lascia un commento!

Francesco Affinito
Il mio nome è Francesco Affinito. Ho trovato le mie passioni, a mio avviso, molto tardi. Ho fondato questo sito perché avevo il desiderio di creare qualcosa per la comunità e di confrontarmi con essa.

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